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Gaeta

28 Febbraio 2022

Le origini del nome di Gaeta (in latino: Caiēta, in greco Kaièta, Καϊέτα) sono tuttora avvolte nella leggenda. Strabone non parla della città ma solo del golfo, detto “Καιάτα” (Kaiata), nome che deriverebbe dal termine “καϊέτα” (caieta) usato dai Laconi per indicare ogni cosa cava, con chiaro riferimento all’ampia insenatura del golfo stesso; lo stesso autore riporta però che altri filologi fanno derivare il nome da quello della nutrice di Enea. Diodoro Siculo collegò il territorio Gaetano al mito degli Argonauti facendo derivare il nome della città da Aietes, mitico padre di Medea (nipote di Circe), la maga innamorata di Giasone. Virgilio, nell’Eneide trovò la sua origine nel nome della nutrice di Enea, Caieta, sepolta dall’eroe troiano in quel sito durante il suo viaggio verso le coste laziali. Dante Alighieri, quasi a significare la storicità dell’Eneide, confermò l’avvenimento. Altre fonti prendono il nome di Gaeta da Aiete, figlio del dio sole Elio, il cui soprannome è “L’Aquila“; egli sarebbe il fratello della nota Maga Circe.

Questo appellativo le sarebbe stato dato per l’insolita struttura geografica della città che ricorda appunto la testa di questo famoso rapace. Gaeta sorge sullo sperone di Monte Orlando, repubblica marinara e luogo di villeggiatura già ai tempi degli antichi romani. Il Monte Orlando, che si trova alle spalle di Gaeta, per secoli è stata un punto di difesa della costa, è piena di torrette di avvistamento, basi militari borboniche, delle vecchie polveriere e armerie. E’ un’area protetta del Parco Regionale della Riviera di Ulisse, che domina un tratto di mare dichiarato Oasi Blu. Alla base del Monte Orlando si trova la montagna spaccata, ma è opportuno dedicargli un articolo a sé perché ha un’enorme importanza per la città di Gaeta. La Gaeta di oggi è un centro balneare che gode di un clima temperato, della presenza di attrezzature e strutture ricettive e balneari di qualità e di numerose testimonianze storiche, monumentali, religiose di diverse epoche. Sulla costa si susseguono diverse spiagge, delimitate da speroni rocciosi, su cui svettano le torri costiere, baie e calette incantevoli. La spiaggia principale del comune di Gaeta è la spiaggia di Serapo, poco distante dal centro cittadino e dal borgo medievale alle pendici del Parco Naturale di Monte Orlando. E' molto frequentata da turisti sia italiani che stranieri attratti dalla sua fine sabbia dorata. Un tempo qui c'era una duna sconfinata, ma con l'apertura della vetreria (1911) tonnellate di sabbia furono utilizzate per fabbricare bottiglie, e per questo si ridusse la larghezza di questa spiaggia. Ora non vi è traccia di dune, ma la rena è rimasta quella. Chiara, fine, pulita, leggera. Dalla spiaggia a ovest si può ammirare la "Nave di Serapo", uno scoglio poco distante la cui forma allungata ricorda quella di una nave, che è un sito biologico discretamente importante. La spiaggia è chiusa a sud dal Monte Orlando e il Santuario della Montagna Spaccata (dal quale si gode un ottimo panorama della Spiaggia in tutta la sua lunghezza); a nord, da un altro parallelo promontorio, più basso. Il “borgo” formatosi su iniziativa dei pescatori e dei piccoli agricoltori, si snoda lungo Via Indipendenza, piena di botteghe tipiche. Tra S.Erasmo ed il “borgo” si trova l’insediamento post-bellico. Il sistema urbano della Gaeta antica è medievale e si articola tutt’attorno al Castello Angioino-Aragonese.

Numerosi gli edifici religiosi di valore artistico e culturale: la Cattedrale di S.Erasmo, ricca di tele ed opere seicentesche, il campanile normanno, le chiese della SS.ma Annunziata con l’adiacente Grotta d’oro, di S.Giovanni a mare, della Sorresca, di S.Francesco, di S.Domenico. A breve distanza dal quartiere si trova il Santuario della SS.ma Trinità posto sul Monte Orlando. Nell’area del Santuario non si può non visitare la Grotta del Turco e la fenditura nella roccia, detta Montagna Spaccata, entrambi legati alla religiosità cristiana. Nei prossimi articoli ci concentreremo sulla storia antica, sulla storia moderna e sulle architettute civili, religiose e militari della città.

Lucia Saccoccio

Greta Casale

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