SLUMARE
slu / mà / re
Osservare, sbirciare.
La parola è documentata a partire dall'anno 1988, e proviene dai gerghi giovanili, specialmente settentrionali: milanese slumà, parmigiano slumàr, torinese slumé.
Si tratta, con ogni probabilità, di un'evoluzione con prefisso "s" intensivo (per accentuare il significato) del verboallumare: quest'ultimo è presente con varianti in molti dialetti della Penisola e vuol dire proprio osservare con attenzione.
"Gli bastava slumarmi, e subito veniva a sedermisi a fianco per mettermi a parte dei progressi di certe sue decennali ricerche…"
da Il giardino dei Finzi-Contini,
di Giorgio Bassani
Nell’album “Mono tono” del degli Skiantos, nella cantone “Eptadone”, viene detto “slumiamo la tele”, ed è stato pubblicato nel ‘78.