Il problema dell’abuso di potere al giorno d’oggi può non sembrare così grave e
frequente, tuttavia basta un singolo caso a renderlo grave, poiché si tratta
dell’infrazione della legge da parte di chi dovrebbe farla rispettare: come diceva il
buon vecchio Bud Spencer in Chi trova un amico trova un tesoro: “Non c’è cattivo più
cattivo di un buono quando diventa cattivo”.
Spesso l’abuso di potere è legato ad altre problematiche, come il razzismo. Un caso
ancora fresco alla memoria di tutti è l'uccisione di George Floyd negli Stati Uniti, a
Minneapolis, in Minnesota, il 25 maggio di due anni fa: l'uomo è stato bloccato da
dei poliziotti per aver comprato un pacchetto di sigarette che non voleva restituire,
quindi bloccato a terra con un ginocchio sul collo per 8 minuti e 46 secondi e alle
grida di Floyd, che non riusciva a respirare, i poliziotti non si sono minimamente
preoccupati.
Oltretutto, Floyd soffriva di ipertensione cardiaca e disturbi alle arterie coronarie,
aggravate dallo strangolamento, al punto di portarlo alla morte.
Inutile dire che questo non è affatto un unicum del suo genere. Tuttavia il caso di
George Floyd ha suscitato una nuova ondata di grandi manifestazioni contro il
razzismo sistemato negli Usa, che hanno coinvolto, nei mesi successivi, la
solidarietà di numerosi altri Paesi, e l’ormai ex poliziotto che ne ha causato la
morte, ovvero Derek Chauvin, è stato condannato a 22 anni e mezzo di carcere.
Anche in altri Stati, violenze simili sono purtroppo molto frequenti: in Egitto, le
milizie e le forze di polizia operano non di rado l’arresto e l’uccisione di presunti
terroristi con processi sommari.
È successo a Giulio Regeni, un dottorando italiano dell'Università di Cambridge che
si era recato in Egitto per svolgere una ricerca sui sindacati indipendenti del paese
africano: il giovane è stato rapito e torturato a morte nel Cairo il 25 gennaio 2016.
Sempre in Egitto, nel 7 febbraio 2020, fu arrestato ed in seguito torturato l’attivista
egiziano Patrick George Zaki, che era in Egitto per rivedere la sua famiglia. Su di lui
pendono le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste
illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo.
Non sono mancate proteste dall’Italia affinché il ragazzo fosse rilasciato e,
finalmente, nel 7 dicembre 2021 fu ordinata la sua scarcerazione, avvenuta il giorno
dopo.
Tuttavia casi del genere, purtroppo, sono avvenuti anche in Italia: il geometra
romano Stefano Cucchi, fermato dai carabinieri il 15 ottobre 2009 e arrestato per
possesso di droga e messo in custodia cautelare, fu pestato a morte dai
carabinieri.
Una morte lenta, tuttavia, che lo ha tenuto in agonia per un’intera settimana dopo il
pestaggio, fino al decesso a causa delle mancate cure mediche, e per grave
carenza di cibo e liquidi.
E ci sono stati purtroppo altri casi ancora sempre in Italia, come quello di Riccardo
Rasman e di Federico Aldrovandi, per non parlare degli avvenimenti catastrofici del
G8 del 2001: un morto, 560 feriti e 25 milioni di euro di danni; quei giorni infervorati
di manifestazioni e scontri con la polizia, si macchiarono di sangue, dalle strade alle
scuole dove alloggiavano manifestanti e giornalisti da tutta Europa, dal giovane
Carlo ucciso alla terribile aggressione notturna alla Diaz, per finire con le torture nel
carcere di Bolzaneto.
I casi di abusi di potere, tuttavia, avvengono fin dall’antichità: basti pensare ad
imperatori del calibro di Nerone e Domiziano, autori di svariati assassinii nonché,
quest’ultimo, delle persecuzioni contro cristiani ed ebrei; fra gli imperatori romani,
furono dei più cruenti e spietati.
Pur non volendo generalizzare ogni appartenente alle forze dell'ordine, da ciò si
deve prendere atto che per essere adatti ad avere un potere di questo tipo, non
bastano solamente le qualità fisiche ed intellettuali, ma sono di fondamentale
importanza quelle morali, perché anche se le vittime sono criminali, bisogna
ricordarsi che si tratta di persone e in quanto tali possono pentirsi di ciò che hanno
fatto, e che un ufficiale statale non ha il diritto di abusare del potere che gli è
conferito per difendere i cittadini, e non per ammazzarli di botte, per difendere la
sicurezza delle persone e non gli apparati di potere.
Dopotutto, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” e, poco ma sicuro,
questo non vale solamente per il nostro amichevole Spiderman di quartiere.
Diego Mondin e Gian Maria Castorino
Comments